Mingo, l’ex inviato di Striscia, condannato
La storia nasce dalla rottura con Mediaset.
Il Tribunale di Bari aveva condannato nel Dicembre 2020, alla pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione Domenico De Pasquale (in arte Mingo) e Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio) per i reati di truffa, falso e diffamazione. Stando all’ipotesi accusatoria Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, avrebbe truffato Mediaset con la complicità di sua moglie facendosi pagare alcuni servizi relativi a fatti inventati, ma spacciati per veri, e facendosi per di più rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori.
In questo secondo procedimento, l’ex inviato di Striscia la Notizia era accusato di aver falsamente incolpato di abuso d’ufficio e falsità ideologica un poliziotto, che aveva condotto le indagini a suo carico dopo la denuncia per truffa di Mediaset
La seconda sezione penale del Tribunale di Bari ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione, per calunnia e diffamazione aggravata, l’ex inviato della trasmissione «Striscia la Notizia», Domenico De Pasquale, conosciuto come Mingo, e alla stessa pena per calunnia la moglie Corinna Martino.
De Pasquale era accusato di aver falsamente incolpato di abuso d’ufficio e falsità ideologica, l’assistente capo della polizia di Stato Gianluca De Stefano, che aveva condotto le indagini nei confronti dell’ex inviato e della moglie, su denuncia sporta da Mediaset, per truffa, simulazione di reato e diffamazione.
Con una denuncia, presentata nel 2016, De Pasquale e Martino avevano attribuito «interessi personali» a De Stefano nella conduzione di quelle indagini e una «non corretta gestione delle indagini nell’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali». «Sembra che il Di Stefano – si leggeva nella denuncia presentata all’epoca dai coniugi – usi interrogare in un clima di assoluto terrore, abusando della sua qualità di pubblico ufficiale, estorcendo dichiarazioni e manipolando i verbali, facendo dichiarare cose non corrispondenti al vero e inducendo l’autorità giudiziaria in errore, orientando l’attività di indagine in modo del tutto non conforme alla realtà e spaventando così le persone che lui interroga».
Dalla denuncia era effettivamente nato un procedimento penale nei confronti del poliziotto, ma le indagini hanno dimostrato l’infondatezza delle accuse a lui rivolte e il procedimento era stato archiviato.
De Pasquale e Martino sono stati anche condannati al pagamento di una provvisionale da complessivi 25mila euro e alla rifusione delle spese legali, l’ex inviato di ‘Striscia’ anche al pagamento di una multa da 7500 euro.