Arrestata per l’omicidio della figlia, e del cane, la donna gettatasi dal nono piano
Giulia Lavatura, la mamma 41enne che la mattina dell’8 Gennaio si è gettata dall’impalcatura al nono piano del palazzo in cui viveva a Ravenna, insieme alla figlia di 6 anni e alla cagnolina, è stata arrestata con l’accusa di omicidio.
Lei ora è piantonata al Bufalini di Cesena, non è in pericolo di vita ed è stata anche interrogata in ospedale, dove ha ammesso di aver recentemente sospeso l’assunzione dei farmaci che le erano stati prescritti dal centro di salute mentale presso cui era in cura per un disturbo bipolare.
La bambina, Wendy, che aveva tentato di fermare la madre e di opporsi ad un gesto tanto folle, non ce l’aveva fatta. E neppure la piccola cagnolina. E questo stupisce perché, da un’altezza del genere, 9 piani sono all’incirca una quarantina di metri, non c’è scampo per un essere umano che cade a terra. Anzi: semmai sono gli esseri più leggeri, proprio come una bimba o un cane di piccola taglia che riportano danni minori!
I familiari, nella persona della zia di Giulia, Rosetta Lavatura Berardi, puntano il dito contro i medici. Come ha fatto in una lunga intervista rilasciata a Rai 2 durante la trasmissione ‘Ore 14’: «Non vi preoccupate, dicevano psicologi e psichiatri, non ha istinto suicida… La verità è che Giulia ha dei problemi, e il Centro di salute mentale di Ravenna non è stato in grado di seguirla», ha detto la donna che era stata indicata dalla nipote nell’ultimo post pubblicato su Facebook tra i responsabili della sua scelta di voler farla finita.