Kata rapita per vendicare un abuso subito da un’altra bimba

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Un altra pista al vaglio degli inquirenti

Un’indagine che non dovrebbe in teoria essere impossibile, visto che è avvenuto all’interno di un hotel che non doveva essere rimasto occupato per mesi se non per anni senza intervento delle autorità. Ma comunque dentro una comunità straniera. Fuori della quale sembra difficile ipotizzare una pista. A meno che lì non si esercitassero “commerci” con persone esterne che non dovrebbe essere difficile, se ci fosse questa ipotesi, individuare. Invece da mesi non si sa niente di una bimba ora di 5 anni e mezzo che non può essersi volatilizzata nel niente in una delle strade più trafficate di Firenze.

Comunque anche questa nuova ipotesi, quella di una vendetta incrociata per un abuso subito da un’altra bimba, viene valutata nel massimo riserbo. Ma anche qui si ricadrebbe all’interno di una comunità di immigrati peruviani e molto limitata, cioè di quei occupanti abusivi di un albergo nella turistica Firenze.

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La notizia che fa scalpore è comunque questa: il sequestro della bambina peruviana Kataleya, di 5 anni, così era la sua età il 10 Giugno 2023, data della scomparsa, durante l’occupazione abusiva dell’ex hotel Astor di Firenze, potrebbe esser maturato come “vendetta trasversale” per un abuso sessuale subito da un’altra bimba, che viveva anch’essa dentro la struttura.

Lo scrive il quotidiano “La Repubblica” nelle pagine fiorentine riguardo a una nuova pista seguita da procura e carabinieri, in base ad alcune testimonianze e a voci che in verità, erano circolate anche nei giorni successivi alla sparizione di Kata.

Al momento non ci sono però riscontri, e gli investigatori lavorerebbero solo su affermazioni di persone.

Tuttavia, anche questa ipotesi viene valutata e al vaglio ci sarebbe la posizione di un soggetto vicino a Kata, come presunto autore dell’abuso sessuale su l’altra bimba.

Rapire Kata, in buona sostanza, avrebbe per motivo una ritorsione a quella violenza. Tale pista di indagine si affianca alle altre, fra cui quella della vendetta per i forti contrasti fra bande maturati nel controllo del ‘racket degli affitti’ delle stanze dell’ex albergo per immigrati clandestini e senza casa. E voci parlano anche di merce che transitava per l’ex albergo. Tutte voci. L’unico fatto è che in una città che ormai vive soffocata di solo turismo (in molti dicono non più bene come una volta, trasformata com’è in una Venezia con il centro storico degradato da nucleo del Rinascimento ad un mega B&B) non solo non si riesce a far ripartire o riconvertire una struttura alberghiera di Via Maragliano, via non periferica, non distante dalla stazione o dall’aeroporto o dall’autostrada, ma si lascia in balia di occupanti stranieri per due anni!

Persino dopo il 29 Maggio dell’anno scorso (badate bene appena 12 giorni prima della scomparsa di Kata – e qualche collegamento deve pur esserci!) quando nell’albergo occupato, si scatena un autentico assalto al fortino, portato avanti da uno squadrone di sudamericani, armati di coltelli che tentano di occupare più stanze dell’ex struttura alberghiera, facendo sloggiare gli occupanti con la forza.

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E mentre mamme e bambini si barricano in alcuni locali, un 40enne ecuadoriano vola dalla finestra di una stanza al terzo piano, da sette-otto metri circa d’altezza e viene ricoverato a Careggi.

Ma episodi analoghi, se non così gravi o eclatanti, ma certo molto preoccupanti, erano susseguiti di mese, in mese, facendo temere il quartiere, per un focolaio di illegalità che poteva diventare incendio. Colpa dell’ombra del racket, con le stanze subaffittate dai più ’forti’ e di una convivenza all’interno tutt’altro che semplice.

Così, risse, ferimenti, anche colpi esplosi in aria, forse da una scacciacani fanno da cornice alle notti burrascose di via Maragliano nel quartiere di Novoli, nell’immediata periferia di Firenze, a poche centinaia di metri dal polo universitario, dove invece si fa fatica immensa a trovare camere per le decine e decine di migliaia di studenti fuori sede che devono pagare cifre salate per una cameretta!

Ma da Settembre 2022, quando lo stabile abbandonato (l’albergo chiuse i battenti nel 2020) viene invaso da disperati e senza casa: prevalentemente si tratta di peruviani, qualche ecuadoriano e rumeni che coabitano in condizioni precarie e difficilissime (una cinquantina di persone all’interno, ma il numero è stato sempre variabile tra le 30 e le 70 persone, a seconda dei momenti) nulla si è fatto.

Seguiamo la cronaca de La Nazione, per quel frangente:

Sul posto quattro volanti, tre ambulanze. Urla. Richieste di aiuto. Un’altra notte di caos e paura in via Maragliano, al solito ex hotel Astor, all’angolo con via Boccherini, per l’ennesimo scontro fra vecchi e nuovi occupanti abusivi. Fra le voci che si rincorrono, c’è quella di una donna buttata giù dal primo piano. Voci, appunto, scatenate dal parapiglia che ha fatto accorrere molti residenti della zona che, sempre più esasperati, hanno dato l’allarme. Sul posto, oltre alle volanti e alle ambulanze, sono intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno cercato di entrare nell’edificio con l’autoscala, mentre la municipale bloccava via Maragliano all’altezza di via Veracini. I tafferugli sono scoppiati intorno alle 23 di ieri nell’ex hotel chiuso dal 2020 e occupato da un nutrito gruppo di stranieri dall’autunno scorso. I residenti da tempo denunciano i disagi derivati da schiamazzi a tutte le ore e dal continuo viavai. Ma l’illegalità si è trasformata in violenza: un’altra maxi rissa, con feriti, si era verificata a marzo. Ieri sera il nuovo inquietante episodio”.

Fino a Kata, aspettando un suo ritorno, la cui vicenda terribile, di bimba strappata ai suoi affetti, fino ad ora irrisolta ha provocato dolore nei suoi genitori, nei suoi connazionali, nei tanti che passano davanti all’albergo adesso vuoto, ma anche in tutto il Paese che attende una svolta.

< Daniele Vanni >

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