La Strage di erba in via Fillungo
Presentata alla Libreria Lubik di Via Fillungo, 137 a Lucca, Il giallo investigativo: “La strage di Erba”, l’ultima fatica letteraria di Davide Cannella a capo dall’Agenzia Investigativa Falco che per prima sollevò grossi dubbi sulle conclusioni a cui erano giunti gli inquirenti e sulla condanna di un processo che ha diviso gli Italiani fra colpevolisti e innocentisti, come forse mai era accaduto nella cronaca nera e in quella giudiziaria degli ultimi anni. Dubbi sulle ricostruzioni e sulle prove attorno alla Strage di Erba, ora cavalcati da programmi televisivi, come le Iene, che hanno dedicato diverse puntate a ciò che successe 17 anni e fa ed ha portato alla condanna a vita per Olindo Romano e Rosa Bazzi, molti dei quali furono sollevati proprio Davide Cannella, che attorno all’Agenzia Falco e i suoi due figli Matteo e Luca, aveva costituito un team, con il Genetista Forense, Dott. Eugenio D’orio che smantellò le prove, da quella celeberrima del “sangue” sul battitacco della macchina della coppia poi condannata all’ergastolo; ala ricostruzione di come si erano svolti i fatti, che avevano, a dire della Falco, preso troppo per buone le testimonianze, e le autoaccuse, molto spesso farneticanti o fantasiose di Rosa Bazzi.
Nel libro la Strage di Erba, nella presentazione e nel dibattito tenutosi Venerdì pomeriggio presso la Ubik, con rigore scientifico e con cognizione di causa, Davide Cannella, che era stato incaricato da una parte offesa quell’Azouz Marzouk, padre del bambino vittima della mattanza dell’11 Dicembre 2006, tunisino che per fortuna da due giorni si trovava nella propria nazione, perché non furono in pochi a puntare il dito contro di lui! Ripercorre ed ha ripercorso in questo appuntamento, tutta la vicenda, quella delle indagini e quella processuale, coadiuvato dall’Avv. Alessandra Severi che ha fatto parte del team lucchese per questa strage e che ha una competenza come nessun altro sulle decine e decine di faldoni di questa vicenda conclusasi nel 2011 con due ergastoli. E dal Medico Legale Gilberto Martinelli che pur basandosi sulla documentazione fotografica ha disquisito con la sua proverbiale competenza sulle ferite, sui colpi e sugli esami autoptici che riguardarono il bambino figlio di Marzouk, la sua mamma Paola Galli, Raffaella Castagna, la vicina di casa Valeria Cherubini ed il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, che si salvò solo per una malformazione alla carotide e che ripresosi dal coma, fece il nome di Olindo come l’assalitore che lo aveva tempestato di pugni e colpito con un coltello alla gola.
Ma furono tutti e due i coniugi a compiere questa strage?
Daniele Vanni