L’immobiliarista Danilo Coppola dei “Furbetti del quatrierino”arrestato a Dubai
Condanna definitiva per crac Gruppo immobiliare 2004
La ricordate l’espressione i “Furbetti del quartierino”?
Una delle infinite trovate del gergo romanesco, e di quel popolo fantasioso, poi entrata a far parte del lessico giornalistico italiano nel lontano 2006.
Tale frase venne usata per la prima volta da Stefano Ricucci, (già marito di Anna Falchi) intercettato nell’estate del 2005, riferendosi alle banche estere che stavano scalando due banche italiane. Secondo Ricucci esse agivano da furbette come le bande dei quartieri di Roma.
Ma L’espressione è entrata nel lessico comune come frase d’autore, ma con riferimento opposto: proprio per definire loro, i Stefano Ricucci, il “Gianpy” (Gianpiero Fiorani), e altri, colpiti da varie inchieste giudiziarie per i metodi presuntamente poco leciti con cui si apprestavano a scalare la Banca Nazionale del Lavoro (BNL), RCS e Antonveneta e per le modalità, presuntamente fraudolente, con cui avevano conseguito in modo improvviso una enorme fortuna economica di dubbia provenienza.
Danilo Coppola, l’immobiliarista romano tra i protagonisti principali all’epoca dell’indagine sui ‘furbetti del quartierino’, già arrestato per tre volte, e con la conferma di una condanna a 7 anni disposta in primo grado anche nel processo di appello per bancarotta fraudolenta, è stato arrestato oggi a Dubai.
Secondo quanto si apprende il provvedimento è la conseguenza di un mandato di arresto emesso in seguito alla condanna in via definitiva per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, emessa a luglio del 2022.
L’Ufficio esecuzione della Procura di Milano, nel settembre 2022 aveva emesso un mandato d’arresto internazionale nei confronti di Coppola, l’ex protagonista appunto della stagione dei “furbetti del quartierino”, condannato in via definitiva a 7 anni per bancarotta, il primo luglio 2022, per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria. Coppola fino ad oggi risultava latitante. Poi è arrivata l’individuazione, da parte degli investigatori, di Coppola a Dubai e oggi l’arresto, a cui segue una richiesta di estradizione verso l’Italia. Prima di andare negli Emirati Arabi Uniti, Coppola si trovava in Svizzera (dove pare sia rientrato anche di recente per un problema di salute) e le autorità elvetiche avevano negato la sua consegna all’Italia in relazione ad un’ordinanza di custodia in carcere per un altro procedimento per tentata estorsione sul caso Prelios.
Danilo Coppola è imputato anche in altri due processi in corso a Milano, uno dei quali andrà a sentenza a gennaio. In particolare, è imputato davanti alla seconda penale (sentenza il 9 gennaio), con altri tre nel processo che vede al centro accuse scaturite dall’inchiesta principale sui crac Gruppo Immobiliare 2004, Mib Prima e Porta Vittoria. Tra i casi di questo procedimento c’è la bancarotta per il fallimento nel 2015 della srl Editori per la finanza, di cui Coppola sarebbe stato “amministratore di fatto”. Inoltre, in un altro processo, assieme ad un’altra persona che ha già patteggiato, è accusato di tentata estorsione ai danni di Prelios, società di gestione del risparmio proprietaria del complesso immobiliare Porta Vittoria, nel capoluogo lombardo. Da mesi ormai Coppola, 56 anni, postava video su Instagram proclamando la sua innocenza in tutti i procedimenti che lo hanno visto coinvolto e attaccando pm romani e milanesi. E aveva rilanciato sui social anche una petizione intitolata “Danilo Coppola libero”.
-Daniele Vanni –
L’ultimo episodio di Giallo Criminale