La misteriosa morte della contessa Vacca Agusta.
Fu archiviata come morte accidentale, ma la vicenda pare non essere così pacifica come sembra
Ne abbiamo parlato con Annetta Riccobaldi ieri sera a Portofino. La Riccobaldi conosceva bene la contessa avendo vissuto con lei per oltre dieci anni. Durante la serata con molti personaggi legati a questa storia, sono emersi particolari scottanti e mai emersi fino ad ora. Particolari dei quali al momento non possiamo dare conto ma che anche Annetta promette di parlarne nel suo libro di prossima uscita.
Si tratta dunque di un vero e proprio giallo con retroscena degni di un romanzo di Agatha Christie e Hercule Poirot.
Ma andiamo per ordine.
L’8 gennaio 2001, scomparve a Portofino, in Liguria, la contessa Francesca Vacca Agusta. Da subito si pensò che potesse essere finita in mare scivolando, saltando o venendo spinta giù dalla scogliera di Villa Altachiara.
Il suo corpo, come sospettato fin da subito dai vecchi marinai del posto, venne ritrovato il 22 gennaio sulla costa di Cap Benat, in Francia, a circa 300 chilometri, dove era stato trasportato dalla corrente marina.
Una morte inspiegabile ed ancora oggi non del tutto chiarita. Venne archiviata, forse troppo velocemente, come accidentale. Incidente quasi inspiegabile se non con l’ipotesi di un suicidio o di omicidio.
Troppo semplice; troppo veloce; troppe cose che non tornano. Incongruenze investigative e soprattutto troppi soldi in ballo in tutta questa storia.
La contessa Vacca Agusta, era un personaggio noto al mondo dell’alta finanza e della politica ma il titolo nobiliare arriverà al seguito del matrimonio con il conte Corrado Agusta.
Vacca Agusta nasce a Genova nel 1942; il suo vero nome era Francesca Vacca Graffagni e negli anni Sessanta aveva lavorato da commessa.
Si dirà che aveva un passato da indossatrice ma la cosa non pare avere avuto conferme. Il cognome e il titolo nobiliare arrivarono nel 1974, quando sposò il conte Corrado Agusta, titolare della nota azienda di costruzione elicotteri. L’incontro con il conte, che aveva vent’anni più di lei le cambierà radicalmente la vita. Da commessa e forse indossatrice, a ricca donna; anzi, ricchissima. Pare che il suo patrimonio stimato all’epoca ammontasse a oltre mille miliardi di vecchie lire. Una montagna di soldi. Forse troppi. Francesca, ha un corpo statuario, un viso stupendo. Il conte per lei lascia la moglie e il figlio Rocky.
Si parlò di “nottate folli” e di elegantissime cene nel loro mega yacht “Mau Mau” e in casa dello Scià di Persia, per cui il conte lavora insieme con Vittorio Emanuele di Savoia».
Nel 1984 i due si separarono e nel 1989 lui morì e a lei, dopo molte “carte da bollo”, che la videro protagonista di complicate contese con Riccardo “Rocky” Agusta restò, tra le altre cose, la proprietà di Villa Altachiara. Nella quale iniziò a vivere con Maurizio Raggio, ristoratore e figlio di colui che «inventò la “Gritta”, l’american bar più famoso del Tigullio negli Anni Sessanta».
Villa Altachiara si chiamerebbe così per una sorta di traduzione della residenza inglese Highclere Castle, che in anni recenti ha fatto da set per la serie tv Downton Abbey e che per secoli è stata di proprietà della famiglia Carnavon. Uno dei Carnavon, George Edward Stanhope Molyneux, finanziò la spedizione che portò alla scoperta della tomba di Tutankhamen e per un periodo visse a Villa Altachiara. Una residenza da mille metri quadrati in un parco di oltre 30mila, con decine di stanze forse trenta e una piscina.
Da quando divenne proprietario il conte Agusta, anche «un eliporto voluto dal conte per poter ospitare al meglio il suo amico Bettino Craxi».
Negli anni novanta si parlò della contessa Agusta principalmente per via delle sue vicende giudiziarie. Nel periodo di Tangentopoli, fu accusata insieme a Raggio di ricettazione e nell’ottobre 1994 venne emesso un ordine di custodia cautelare nei loro confronti. Molto in breve, erano accusati di aver contribuito a spostare soldi all’estero per conto di Craxi, finito nella morsa di tangentopoli, anche alcuni miliardi del conte Agusta.
Raggio e Vacca Agusta riuscirono però a scappare in Messico.
Nel 1997 Vacca Agusta decise di tornare in Italia e, dopo un patteggiamento, fu condannata ad alcuni mesi di detenzione domiciliare. In quel periodo, Vacca Agusta avrebbe iniziato una relazione con il messicano Tirzo Chazaro.
La sera dell’8 gennaio 2001, il giorno in cui Vacca Agusta scomparve, Raggio era in Florida e a Villa Altachiara con lei c’erano Chazaro e Susanna Torretta, che gli articoli di quel periodo descrivevano come “dama di compagnia” della contessa.
Fu vista per l’ultima volta mentre, intorno alle 19, in pantofole e accappatoio mentre usciva dalla villa per dirigersi verso la scogliera.
L’8 gennaio, il ritrovamento in mare del suo accappatoio e il 22 dopo il ritrovamento del suo cadavere, senza acqua nei polmoni, prova del fatto che la morte non fosse avvenuta per annegamento, ma sicuramente prima di arrivare in mare.
“Tutankhamen” e la sua maledizione o un delitto camuffato da suicidio?
Si parlò di morte conseguente all’assunzione di alcol farmaci e droga ma nessuna di queste sostanze fu rilevata nell’autopsia fatta dopo il 22 gennaio.
Qualche anno fa si parlò del furto del “tesoro della contessa“: dei gioielli, che a quanto pare erano nella casa di un amico di Raggio, che sembra glieli avesse dati per evitare che venissero pignorati.
Di Chazaro non si sa granché e Torretta, nel 2003 partecipò alla prima edizione dell’Isola dei Famosi.
Nel 2015, Raggio, che nel frattempo era diventato proprietario di Villa Altachiara, disse di averla venduta per venticinque milioni di euro a un russo con un nome «di quelli difficili, da russo». Eduard Khudaynatov, amministratore delegato della società petrolifera Rosneft. Altri dissero che l’acquirente era invece Andrej Melnichenko, il «79esimo uomo più ricco del mondo».
Oggi è praticamente impossibile arrivare alla villa e a quel muretto di un metro e sessanta che la contessa, in una sera da lupi, con pioggia e vento, avrebbe scavalcato per gettarsi giù dalla scogliera.
E se invece non fosse andata così?
Qualcuno potrebbe aver beneficiato del silenzio della povera contessa Vacca Agusta?
Pare che qualcuno, prima che morisse, le abbia sentito dire: “se parlo io viene giù il governo e qualche pezzo grosso”.
Quali terribili segreti custodiva la contessa?
Conosceva i codici cifrati di molti miliardi mai più ritrovati e di cui si sono perse tutte le tracce?
Soldi di chi ?
La contessa quella sera, è volata giù dalla scogliera già morta?
L’assenza d’acqua nei suoi polmoni deporrebbe per questa ipotesi.
Come mai le sue ciabatte non sono volate giù assieme a lei?