La presunta clochard assassina del baule e la sua immagine sui Social

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Non sembra una clochard, l’algerina Dahbia B., la 24enne accusata di aver torturato e ucciso Lola Daviet, la 12enne trovata morta in un baule a Parigi la scorsa settimana. La ragazza ha detto di essere una senza fissa dimora, ma nei video condivisi sui Social la sua immagine è completamente diversa. Non torna neanche il movente del delitto, per cui Dahbia avrebbe ucciso per una pregressa lite con la mamma della bimba, portiera dello stabile. Addirittura poi, la 24enne, per cui è attesa una perizia psichiatrica, ha ritrattato la confessione in cui si attribuiva il barbaro delitto.

Al momento Dahbia B. si trova in una cella d’isolamento nella prigione femminile di Fresnes, nella periferia Sud della Capitale francese, in attesa che le sue condizioni psichiche vengano valutate in vista di un possibile trasferimento a Villejuif. È accusata di omicidio e stupro con atto di tortura e barbarie su un minore di 15 anni.

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Ma chi è davvero Dahbia B.? La 24enne ha dichiarato di essere senza lavoro e senza domicilio fisso dopo essere arrivata dall’Algeria con un visto studentesco. Il suo permesso di soggiorno era però scaduto dal 2016 e in Agosto, fermata in aeroporto, aveva ricevuto l’invito a lasciare il territorio francese. Negli ultimi mesi veniva ospitata talvolta da un amico e talvolta dalla sorella, che abita nello stesso palazzo della famiglia di Lola, nel XIX arrondissement di Parigi. Per questo, all’inizio si è avanzata l’ipotesi che si trattasse di una clochard, cioè di una senza tetto. Ma non è davvero così sui Social, dove balla, ride, scherza.

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Nei video pubblicati su TikTok fino al 10 Ottobre, quindi fino a quattro giorni prima della tragedia (ora l’account naturalmente risulta sospeso), Dahbia si filma mentre canta e balla Stand By Me di Ben E. King, o No della cantante francese Louane, oltre ad essere truccata e vestita come una normale e piuttosto bella 24enne. Si mostra anche su una spiaggia, guardando un tramonto. Insomma, nulla che faccia intendere una condizione di disagio.

In uno dei video, postato il 5 Ottobre, la si vede addirittura camminare nell’androne del palazzo dove abitava Lola. Su Facebook lascia intendere di essere una spendacciona: “Le storie migliori sono sul mio conto in banca: pazzie”, si legge in uno dei suoi status.

La perizia psichiatrica, che si svolgerà nei prossimi giorni, dovrà dirimere, se possibile, tutti questi dubbi e contraddizioni. E forse darci anche uno spiraglio per comprendere un assassinio che sinora e senza movente.

Un conoscente, (che afferma di essere stato un compagno dell’accusata) avrebbe affermato che di recente lei pareva aver “perso la bussola”, e che “parlava da sola” ed anche si sarebbe interessata a credenze o religioni come l’evangelismo o il satanismo.

Le indagini continuano. Anche perché il motivo che l’avrebbe indotta a commettere questo atroce crimine rimane sconosciuto.

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