Omicidio stazione di Rimini: a processo il killer di Galileo
Antonio Rapisura sarà giudicato con rito abbreviato: il delitto commesso per motivi passionali e di gelosia
A processo Antonio Rapisura, il 51enne filippino in carcere per l’omicidio del connazionale Galileo Landicho, ucciso il 21 Novembre scorso alla fermata dell’autobus 160, davanti alla stazione dei treni di Rimini. Il tribunale di Rimini ha emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti dell’assassino reo confesso del giardiniere di 74 anni. ucciso da un fendente che gli ha reciso la giugulare. Era arrivato in Italia trentadue anni fa, lasciando nel suo paese d’origine, le Filippine, una moglie da cui si era separato e una figlia. In passato, pare, Landicho aveva avuto qualche guaio con la giustizia, e da allora non aveva mai voluto fare ritorno in patria.
Insieme ai suoi legali, gli avvocati Alessandro Petrillo e Monica Rossi, Rapisura ha scelto la strada del rito abbreviato e dovrà così comparire davanti al Gup per essere giudicato. È accusato di omicidio volontario. Infatti è venuta a decadere, rispetto alla prima formulazione, l’aggravante della premeditazione: circostanza che permetterà al filippino, sposato e padre di tre figli, di sottoporsi al giudizio abbreviato, non previsto per i reati puniti con l’ergastolo.
Rapisura era arrivato alla fermata del bus, dove Landicho aspettava il mezzo che lo avrebbe riportato a casa, a Villa Verucchio, e l’aveva colpito alle spalle con un coltello a lama ricurva: un solo fendente che non ha lasciato scampo al giardiniere. Nonostante i tentativi di depistaggio, gli investigatori della Squadra mobile sono riusciti a risalire a Rapisura, soprattutto grazie alle telecamere di sorveglianze sparse per la città e a quelle degli autobus.
L’arresto avvenne circa un mese dopo il delitto. Il 51enne ha sempre affermato di aver agito perché accecato dalla gelosia verso Landicho, connazionale e amico di vent’anni più grande di lui. La sua intenzione però, ha sostenuto fin dal principio, non era quella di uccidere Galileo.
