Milano, Accoltellato alla gola in auto, la moglie cartomante a processo per omicidio volontario
“Non ricordo nulla, ero sotto choc”, aveva spiegato la donna nell’unico interrogatorio, aggiungendo di aver eventualmente agito per legittima difesa
Inizierà il 12 luglio il processo davanti alla corte di Assise di Milano nel qualeLucia Finetti si deve difendere dall’accusa dell’omicidio volontario del marito Roberto Iannello, aggravato dalla premeditazione, commesso il 12 Giugno 2021.
La donna di 53 anni, nell’udienza preliminare, difesa dall’avvocato Luca Spizzico, ha provato a giocarsi la carta processuale dell’eccesso colposo di legittima difesa e comunque di fare cadere la premeditazione. L’aggravante, accolta dal Gip Sara Cipolla in sede di convalida del fermo, non era stata riconosciuta dal tribunale del Riesame.
“Non ricordo nulla, ero sotto choc”, aveva spiegato la donna nell’unico interrogatorio in cui ha rilasciato dichiarazioni, aggiungendo di aver eventualmente “agito per legittima difesa perchè lui era furioso per una questione di soldi”.
Quindi qualcosa ricordava.
Stando alle indagini dei carabinieri, Finetti e Iannello in fase di separazione si sarebbero incontrati in via Amantea per una lezione di guida.
La donna infatti aveva la patente, ma non guidava da anni e aveva chiesto al marito di aiutarla a riprendere confidenza con la guida. Durante la lezione, i due avrebbero avuto una lite furiosa per questioni di soldi. Poi la donna avrebbe inferto quattro coltellate al marito, colpendolo due volte alla gola. Finetti era stata poi bloccata in in stato confusionale, con vestiti intrisi di sangue e una profonda ferita alla mano.