Lucca, Sinti con ville di lusso, Lamborghini e reddito di cittadinanza 

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di Daniele Vanni

Denunciate 11 persone, tra i 35 e i 40 anni. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla truffa

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Essendo maestri in truffe avevano naturalmente il reddito di cittadinanza, che spesso è negato anche a chi sfora anche di poche lire, perché la legge è legge! 

Poi grazie ad altre delle truffe, soprattutto on line, vivevano in ville di lusso (in Toscana, Friuli Venezia Giulia e Veneto) tutte protette da cinte murarie, recinzioni, e telecamere di videosorveglianza, perchè il mondo è pieno di delinquenti!

La Polizia Postale della Liguria ha scoperto la banda e denunciato 11 persone, tra i 35 e i 40 anni, tutti di etnia Sinti e tutte imparentate tra loro. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla truffa (con il reato-mezzo che è l’associazione ed i reati-fine, in questo caso le truffe, a danno di privati o dello Stao come recita il 416 bis)

.Secondo gli investigatori avrebbero messo a segno centinaia di colpi che avrebbero fruttato almeno 500 mila euro, ma gli inquirenti non escludono che possano essere molti di più e che la gang abbia guadagnato diversi milioni di euro.

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Sono in corso perquisizioni ad Altopascio (Lucca), Annone Veneto (Venezia), Chions e Cordenons (Pordenone). Gli investigatori della polizia postale ligure, guidati dalla prima dirigente Lucia Muscari, sono partiti dopo avere notato l’attività di coppia che si occupava di ritirare, presso gli sportelli di istituti di credito dell’alta Toscana e a La Spezia, quelli che sono poi risultati essere i proventi dell’attività criminale di un’organizzazione più articolata. In particolare, i telefonisti si occupavano di agganciare le vittime dopo avere visto le inserzioni on line.

Li contattavano e fingendo di volere pagare subito riuscivano a fare inserire codici alle vittime che a quel punto invece di ricevere i soldi li versava ai truffatori. Per garantirsi l’anonimato, il gruppo comunicava solo tramite Telegram e Icq.

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