La sera del 9 maggio del 1978 Peppino Impastato venne barbaramente assassinato da “una montagna di merda”

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Di Davide Cannella

“Una montagna di merda”: così Giuseppe Impastato definiva la mafia.

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Oggi, dopo di 44 anni, le sue parole e le sue idee sono attuali come fossero state pronunciate ora.
Peppino era un bravo conduttore della radio libera “Radio Aut” e candidato al consiglio comunale di Cinisi dove viveva assieme alla mamma e al padre Luigi. Padre mafioso e affiliato alla cosca di Gaetano Badalamenti.
Impastato pagò con la vita solo per avere sfidato la mafia in un territorio in cui si era annidato un sistema pericoloso di relazioni tra pezzi dello Stato e mafiosi. Mafiosi che governavano indisturbati dal dopoguerra ad oggi la Sicilia.
Peppino Impastato ha raccontato la mafia nella sua Cinisi per quello che è realmente. “Una montagna di merda”. Ha irriso e ridicolizzato i mafiosi con un coraggio da leoni. Coraggio che nessuno, fino ad allora aveva avuto a Cinisi e forse il tutta la Sicilia, minandone alla base il potere.
Il 9 maggio del 1978 su commissione di Gaetano Badalamenti venne inscenato un attentato, per distruggerne anche l’immagine, in cui la vittima godeva in paese, ponendo una carica di tritolo sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia Palermo-Trapani dilaniandolo orribilmente. La madre non ebbe neppure il conforto di poterlo riabbracciare e baciare per l’ultima volta.
Tante sono le iniziative organizzate a Cinisi in occasione dell’anniversario del barbaro omicidio mafioso.
Un presidio è stato organizzato dall’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, nel Casolare dove è avvenuto l’omicidio. Sono previsti vari interventi politici e sindacali.
Alle ore 16:00 odierne è previsto il corteo con partenza da Radio Aut a Terrasini a Casa Memoria a Cinisi e alle 18.30 gli interventi. Saranno aperte diverse mostre tra cui “L’atlante dei conflitti e delle forme del pacifismo nella storia recente” a piazza Vittorio Emanuele Orlando, a Cinisi; “Ri-scatti Umani” (concorso fotografico Guido Orlando) nell’ex casa Badalamenti; “Io non Ritratto – Peppino Impastato una storia collettiva”, mostra di pittura di Pino Manzella .

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