Perché un attacco hacker ad un presidio ospedaliero?

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di Daniele Vanni

Un attacco hacker ha colpito il 1° Maggio, l’azienda ospedaliera Fatebenefratelli Sacco.

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Da Regione Lombardia spiegano che data l’entità dell’attacco non si sa quando saranno ripristinati i sistemi.

Di conseguenza disagi ai pronto soccorso e ai punti prelievo dei presidi ospedalieri dell’Asst Fatebenefratelli Sacco (Fatebenefratelli, Sacco, Buzzi e Melloni) che sono in grado di accettare gli accessi dei pazienti in maniera limitata e solo attraverso modulistica cartacea e potranno esserci disagi per le prestazioni ambulatoriali. 

Ora, un attacco hacker è sempre un atto criminale e purtroppo il crimina ga parte della vita dell’uomo. Ma perché attaccare una struttura ospedaliera? Intanto è un atto vigliacco, perché prima o poi tutti abbiamo bisogni di cure e chi, qualunque si a lo scopo, attacca un ospedale, dovrebbe pensare al male ed al dolore che fa a persone malate, sofferenti, bisognose di cure.

In secondo luogo è davvero oscuro il fine.

Comunque, l’attacco hacker sui server dei siti Fatebenefratelli e Sacco ha avuto conseguenze su tutte le sedi aziendali (Buzzi, Melloni e 33 sedi territoriali) e su tutti i sistemi aziendali attaccando anche i servizi di base “nonostante l’accrescimento delle misure di sicurezza poste in essere negli ultimi mesi”. 
È iniziato il lavoro di ripristino che però “non ha al momento tempi definibili”. Naturalmente è stata presentata denuncia e aperto un fascicolo.   

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