Scarcerato il Kosovaro Accusato di Sequestro e Violenza: “Nessuna Pericolosità Sociale”

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Padova – Colpo di scena nel caso del 36enne cittadino kosovaro arrestato martedì scorso a Padova con la pesante accusa di sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una donna albanese. L’uomo, uscito dal carcere appena pochi giorni prima, è stato scarcerato dal Giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Padova, Beatrice Alcaro.
La decisione del giudice è giunta al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo, durante il quale l’indagato, assistito dall’avvocata Alessandra Nava, ha fornito la sua versione dei fatti. Nonostante la convalida del fermo come indiziato di delitto, il Gip ha ritenuto che non sussistano né la pericolosità sociale dell’uomo né il pericolo di reiterazione del reato, accogliendo di fatto le argomentazioni della difesa e rigettando le richieste del sostituto procuratore Benedetto Roberti.
Durante l’interrogatorio, durato circa un’ora, l’uomo ha sostenuto che la relazione con la donna, consumatasi tra venerdì e martedì, sarebbe stata del tutto consenziente e priva di qualsiasi forma di violenza. Secondo il suo racconto, l’incontro con la 36enne albanese sarebbe avvenuto casualmente a una fermata dell’autobus subito dopo la sua scarcerazione. I due si sarebbero scambiati i numeri di telefono, accordandosi per un incontro intimo successivo.
Dopo aver tentato senza successo di utilizzare l’abitazione di un’amica, la coppia si sarebbe recata al vecchio domicilio dell’uomo. L’incontro sarebbe stato breve, interrotto da una telefonata del figlio della donna. A quel punto, l’uomo avrebbe chiamato un taxi, ma l’atteggiamento della donna sarebbe improvvisamente cambiato, sfociando in accuse e minacce.
La difesa ha contestato diversi elementi chiave della denuncia presentata dalla donna, in particolare la presunta minaccia con una pistola – mai ritrovata – e l’ipotesi che l’uomo avesse agito su mandato dell’ex marito della donna. Tali circostanze sono state definite dalla difesa come “poco credibili”, portando gli agenti a una decisione “affrettata”.
Nonostante la scarcerazione, l’ipotesi accusatoria di sequestro e violenza sessuale rimane pendente e dovrà essere vagliata nel corso del procedimento giudiziario.

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