Galli molesti: vanno cacciati via dall’aia

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Niente galli nel pollaio, disturbano i vicini.
Mestre, 26 giugno 2024 – Quindici ore al giorno di “chicchirichi!” erano troppo per i residenti di una zona residenziale di Mestre. I loro continui reclami hanno portato il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto a ordinare al proprietario di un pollaio domestico di far sloggiare i galli dall’aia, “fosse anche solo uno”.

L’uomo, residente a Chirignago, aveva ottenuto dal Comune il permesso di tenere le galline in casa per l’autoconsumo familiare. Tuttavia, i vicini non hanno gradito il coro dei galli che si protraeva dalle 3 del mattino alle 18 del pomeriggio.

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In un esposto, lamentavano non solo il disturbo acustico, ma anche problemi igienici e un generale “fastidio fisico-psicologico”, arrivando addirittura a denunciare un “danno biologico”.

Il Tribunale ha dato loro ragione, stabilendo che il canto dei galli configura una vera e propria immissione in atmosfera di inquinamento sonoro, lesivo del diritto al quieto vivere dei cittadini.

Al proprietario del pollaio non resta che dire addio ai suoi galli, mentre le galline potranno rimanere, a patto che non rechino disturbo ai vicini.

La vicenda ha acceso un dibattito sul rapporto tra animali e vita in città. Da un lato c’è chi difende il diritto di vivere in un ambiente tranquillo, dall’altro chi sostiene il valore della campagna e delle tradizioni rurali, anche all’interno dei centri urbani.

Resta da vedere se questa sentenza farà scuola o se rimarrà un caso isolato. In ogni caso, è un monito per tutti coloro che pensano di allevare animali in zone residenziali: è bene assicurarsi di non arrecare disturbo ai propri vicini.

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