Per l’omicidio dello chef-pescatore di “4 Ristoranti” condannato a 23 anni il marito dell’amante
Alessio Madeddu, ucciso a Teulada, era uno chef molto noto nella sua zona. In tanti lo conoscevano non solo per il suo locale, “Sabor’e Mari”, ma anche per alcune vicissitudini giudiziarie. Lo chef-pescatore, capelli, barba e turbante da Sandokan del Basso Sulcis, era stato infatti condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione per tentato omicidio, nientemeno per aver aggredito, nel Novembre 2020, una pattuglia di carabinieri! Uscito di strada col suo furgone, erano intervenuti i militari che gli avevano chiesto di sottoporsi all’alcol test. Che gli avevano anche ritirato la patente e Madeddu aveva reagito con estrema violenza, andando a recuperare la ruspa e tornando sul posto tentando di ribaltare infine la macchina dei carabinieri! Ottenne i domiciliari dopo 5 mesi di detenzione. Ma era già una celebrità avendo due anni prima partecipato alla trasmissione i 4 ristoranti.
Il 52enne chef-pescatore di Teulada fu accoltellato davanti al suo locale Sabor’e Mari: riconosciute le attenuanti ad Angelo Bracasi, l’accoltellatore, convinto che la moglie, dipendente del locale, fosse l’amante del proprietario.
È stato così condannato a 23 anni di carcere Angelo Bracasi, l’uomo ritenuto colpevole dell’omicidio dello chef Alessio Madeddu, chef-pescatore di Teulada. Il 52enne fu accoltellato a morte davanti al suo locale Sabor’e mari, con il quale partecipò alla trasmissione 4 Ristoranti di Alessandro Borghese. La procura aveva chiesto per l’imputato 27 anni di reclusione, ma i giudici della Corte d’Assise di Cagliari gli hanno riconosciuto le attenuanti generiche, grazie alla confessione immediatamente dopo l’arresto, e per la decisione del suo legale di accettare in toto il fascicolo del pm saltando così la fase dibattimentale. Secondo l’accusa, Bracasi uccise il ristoratore per la presunta relazione extraconiugale di Madeddu con sua moglie, dipendente del locale. L’autopsia aveva rilevato come l’uomo fosse stato accoltellato più volte e colpito alla testa con un oggetto contundente, per essere poi investito. Accanto al corpo fu rinvenuta un’ascia. I giudici hanno anche stabilito una provvisionale di 140mila euro per i familiari della vittima.