Prete esorcista indagato per opere d’arte scomparse

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Per questo l’abitazione di un parroco del torinese è stata perquisita per l’indagine che si occupa di 60 pezzi spariti. Una sessantina di opere d’arte che sembrano scomparse nel nulla.

‘Pezzi’ pregiati che dovevano essere custoditi nelle chiese di Torino e provincia, ma di cui non si trova traccia. Forse anche per un “semplice” problema di inventario. Ma si fa anche l’ipotesi che siano state trafugate.

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Così l’indagine dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico in questi giorni è sfociata in una perquisizione a carico di don Marino Basso, 68 anni, parroco a Pecetto (Torino). Con lui sono indagate tre persone: due che svolgono attività di sgombero cantine.

La procura subalpina ha comunque aperto un fascicolo ipotizzando il reato di furto.

Gli accertamenti dei carabinieri si sono concentrati su un convento in Valle di Susa e sul Santuario della Consolata, luogo di culto caro a tutti i fedeli di Torino. Don Basso, esorcista, già formatore in seminario e segretario del Consiglio presbiterale, ne è stato rettore per 12 anni.

“È estraneo ai fatti contestati”, sostiene il suo legale, l’avvocato Maurizo Caldararo, precisando che è stato informato dell’esistenza di un’indagine a suo carico solo il 30 Gennaio e che: “evidentemente la magistratura ritiene di dover fare chiarezza su alcuni aspetti”.

L’indagine è nata per il colpo d’occhio di un carabiniere del Nucleo, che in un mercatino a Susa ha notato un quadro che nei database figurava fra le opere scomparse. In una nota, le diocesi di Torino e di Susa comunicano di essere: “interessate alla massima tutela del proprio patrimonio artistico e culturale”, “collaborano ad ogni livello per la sua conservazione” e “confidano nell’operato della magistratura”. Quanto a don Basso, si: “nutre piena fiducia che egli, per quanto a sua conoscenza, possa chiarire ogni aspetto in modo limpido ed esaustivo”.

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