Firenze: confermati 30 anni di reclusione per l’omicidio e lo smembramento dei suoceri

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La Corte d’assise d’appello di Firenze ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Elona Kalesha, la 41enne di origine albanese accusata di aver ucciso e fatto a pezzi i genitori dell’ex fidanzato, Teuta e Shpetim Pasho. La sentenza è arrivata dopo un lungo e complesso iter giudiziario, caratterizzato da numerosi colpi di scena e rivelazioni inquietanti.
Teuta e Shpetim Pasho erano scomparsi nel novembre 2015 da Firenze. Le ricerche dei due coniugi si erano protratte per anni, senza alcun risultato. Solo nel dicembre 2020, grazie a una segnalazione, i resti delle vittime furono ritrovati in quattro valigie abbandonate in un campo tra la superstrada Firenze-Pisa-Livorno e il carcere di Sollicciano. I corpi erano stati fatti a pezzi e occultati in modo da rendere difficile l’identificazione.
Le indagini si concentrarono subito su Elona Kalesha, ex fidanzata del figlio dei Pasho, con la quale i rapporti erano da tempo conflittuali. La donna, interrogata più volte dagli inquirenti, aveva sempre negato ogni coinvolgimento nella scomparsa dei suoceri. Tuttavia, le prove raccolte a suo carico, tra cui alcune intercettazioni telefoniche e testimonianze, si rivelarono schiaccianti. Nel 2021, Elona Kalesha fu arrestata con l’accusa di omicidio volontario e vilipendio di cadavere.
Il processo di primo grado si è concluso con la condanna di Elona Kalesha a 30 anni di reclusione. La Corte ha riconosciuto la sua colpevolezza per l’omicidio dei suoceri, aggravato dalla crudeltà e dalla premeditazione. La donna è stata ritenuta responsabile anche del vilipendio dei cadaveri, avendo fatto a pezzi i corpi delle vittime per occultarne le tracce.
La Corte d’assise d’appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado, rigettando il ricorso presentato dalla difesa di Elona Kalesha. I giudici hanno ritenuto che la condanna a 30 anni di reclusione sia adeguata alla gravità dei reati commessi.
La vicenda di Teuta e Shpetim Pasho rappresenta una delle pagine più oscure della cronaca nera italiana. La brutalità dell’omicidio e lo smembramento dei corpi, uniti alla lunga attesa per la verità, hanno suscitato profonda commozione e sconcerto nell’opinione pubblica. La condanna di Elona Kalesha pone, almeno per il momento, la parola fine a questa tragica storia.

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