Coppola e lupara, stop ai souvenir mafiosi ad Agrigento

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Agrigento si ribella allo stereotipo. Con una recente ordinanza, il sindaco di Agrigento ha posto fine alla vendita di souvenir che inneggiano alla mafia, come coppole e lupare, anche se questi sfottono i boss. Una decisione che mira a sradicare un’immagine distorta della città e della sua comunità .

“La vendita di questi oggetti mortifica la nostra comunità, da anni impegnata nella diffusione della cultura della legalità”, ha dichiarato il sindaco. “Non è ammissibile che si cerchi di attrarre i turisti con questi stereotipi negativi”.

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Un segnale forte contro la criminalità organizzata. L’ordinanza rappresenta un segnale chiaro e deciso contro la criminalità organizzata e a favore di una nuova immagine di Agrigento, legata alla cultura, alla storia e alla bellezza dei suoi luoghi. Una scelta che va nella direzione di valorizzare le tante iniziative positive che animano la città e che si oppongono alla criminalità.

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Non solo Agrigento. L’iniziativa di Agrigento si inserisce in un contesto più ampio, in cui diverse città italiane stanno adottando misure simili per contrastare la diffusione di simboli mafiosi. Un fenomeno che, seppur marginale, contribuisce a consolidare stereotipi negativi e a offuscare l’immagine del nostro Paese.

La sfida della legalità. La lotta alla mafia è una sfida che coinvolge tutta la società. E iniziative come quella del sindaco di Agrigento dimostrano che è possibile costruire un futuro diverso, fondato sui principi della legalità e della giustizia.

Davide Cannella

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