Come evitare lo stereotipo “dell’americano stupido” durante i viaggi all’estero

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Oltre “Emily in Paris”: Gli Americani in Europa Tra Realtà e Gaffes
Se vi capita di guardare serie tv come “Emily in Paris”, potreste avere l’impressione che il mondo sia ammaliato dagli americani che viaggiano all’estero. Tra scambi comici di un orinatoio pubblico per un monumento e selfie stravaganti davanti ad esso, la televisione dipinge queste gaffe come semplici stranezze divertenti.

Tuttavia, come donna americana single che si è trasferita in Europa e ha collezionato una discreta collezione di passi falsi, posso assicurarvi che la realtà è ben diversa. Gli americani all’estero, me compresa, non sono sempre visti come i protagonisti affascinanti e goffi che vengono rappresentati sullo schermo. Anzi, a volte le nostre azioni possono essere percepite come insensibili, arroganti e addirittura offensive.

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Il mio primo anno in Europa è stato pieno di errori. Dalle incomprensioni linguistiche che mi hanno portato a ordinare accidentalmente una “bistecca di cavallo” (che, credetemi, non è per i deboli di cuore) alle difficoltà nel navigare nei complessi sistemi di trasporti pubblici, ogni giorno era una nuova avventura comica… per me, almeno. Purtroppo, per gli altri intorno a me, le mie gaffe non erano sempre così divertenti.

Ricordo ancora l’incidente del formaggio. Ero in un vivace mercato locale, desiderosa di immergermi nella cultura gastronomica locale. Mentre gesticolavo con entusiasmo e pronunciavo un misto di italiano maccheronico e gesti selvaggi, sono riuscita a convincere il gentile venditore a farmi provare una varietà di formaggi. Peccato che, nel mio entusiasmo, ho completamente dimenticato le mie allergie alimentari. Il risultato? Un pomeriggio trascorso piegata in due dal dolore addominale, con il venditore che mi guardava con un misto di pietà e confusione.

Certo, ci sono stati anche momenti in cui la mia “americanità” mi ha aiutata. La mia spontaneità e il mio atteggiamento positivo sono stati apprezzati da alcuni, e la mia incapacità di parlare perfettamente una lingua locale a volte ha portato a conversazioni divertenti e inaspettate.

Tuttavia, nel complesso, ho imparato che essere un’americana in Europa richiede un certo livello di sensibilità culturale e consapevolezza. Non si tratta solo di evitare gaffe imbarazzanti (anche se quelle ci saranno sicuramente), ma anche di fare un vero sforzo per comprendere e rispettare le diverse culture e abitudini.

Quindi, la prossima volta che guarderete un’americana all’estero combinare qualche pasticcio, ricordate che c’è molto di più di quanto si vede in superficie. Dietro ogni selfie davanti a un monumento c’è una storia di adattamento, di errori e, a volte, di dolorose indigestioni di formaggio.

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