Depistaggio su Borsellino, la prescrizione salva 3 poliziotti

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Caltanissetta, 4 giugno 2024 – La prescrizione ha salvato tre poliziotti accusati di depistaggio nelle indagini sull’omicidio di Paolo Borsellino. La Corte d’Appello di Caltanissetta ha confermato la sentenza di primo grado per Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, dichiarando prescritti i reati di calunnia aggravata dall’avoreggiamento mafioso.

Per Bo e Mattei, entrambi funzionari di polizia, era stata chiesta una condanna a 12 anni, mentre per Ribaudo, agente di polizia, l’accusa aveva chiesto 8 anni. In primo grado, Ribaudo era stato assolto per mancanza di dolo.

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La sentenza ha sollevato dure critiche da parte della famiglia Borsellino. “È un giorno triste per la giustizia e per la memoria di mio padre”, ha commentato il figlio Manfredi. “Spiace che altri colpevoli di depistaggio e di favoreggiamento della mafia restino impuniti”.

I fatti contestati ai tre poliziotti risalgono agli anni Novanta, quando erano in servizio nel pool che indagava sulle stragi di mafia del 1992. Secondo l’accusa, avrebbero avallato e sostenuto la pista del falso pentito Scarantino Vincenzo, depistando le indagini e ostacolando la ricerca della verità sull’omicidio di Borsellino.

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Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane.

La sentenza di prescrizione ha riacceso le polemiche sul depistaggio delle indagini sulle stragi di mafia. In molti, tra cui i familiari delle vittime e gli esponenti della società civile, chiedono che venga fatta piena luce su tutti i depistaggi e che i responsabili siano assicurati alla giustizia.

Il caso del depistaggio delle indagini sull’omicidio di Borsellino è uno dei più oscuri della storia della Repubblica italiana. Per anni, le indagini sono state deviate da false piste e depistaggi, ostacolando la ricerca della verità e la cattura dei mandanti e degli esecutori dell’attentato.

La sentenza di prescrizione di oggi rappresenta un passo indietro nella ricerca della giustizia per Paolo Borsellino e per tutte le vittime di mafia.

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