Radio Caffè Criminale: la voce che tra le prime ha gridato al furto dell’Atleta di Lisippo
La Corte di Strasburgo ordina al Getty di restituire all’Italia la statua greca dell’Atleta di Lisippo
Fano, 2 maggio 2024 – Vittoria storica per l’Italia nella lunga battaglia legale per il ritorno a casa della statua bronzea dell’Atleta di Lisippo, capolavoro dell’arte greca antica. La Corte europea dei diritti umani ha infatti respinto all’unanimità il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty, che per decenni ha esposto l’opera nel suo museo di Malibu, in California.
La sentenza riconosce all’Italia il pieno diritto di confiscare e richiedere la restituzione della statua, rinvenuta nelle acque dell’Adriatico al largo delle Marche nel 1964. I giudici di Strasburgo hanno respinto le argomentazioni del Getty sulla violazione della proprietà, ritenendo legittima l’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare un bene culturale di inestimabile valore.
“È un giorno di grande gioia per l’Italia e per tutti gli amanti dell’arte”, ha commentato il Ministro della Cultura. “Questa sentenza rappresenta un atto di giustizia e riafferma il principio fondamentale che i beni culturali appartengono al popolo da cui provengono”.
L’Atleta di Lisippo, opera di rara bellezza e suggestione, rappresenta un atleta vittorioso in atteggiamento di trionfo. Si stima che la statua, alta circa 190 cm, risalga al IV secolo a.C. e sia opera di uno dei più grandi scultori dell’antica Grecia.
Il suo ritorno in Italia è salutato con entusiasmo da tutto il mondo culturale. La statua sarà esposta al Museo Archeologico Nazionale di Ancona, dove potrà finalmente essere ammirata dal pubblico italiano e da tutti i visitatori che vorranno ammirare un capolavoro assoluto dell’arte classica.
La decisione della Corte di Strasburgo rappresenta un precedente importante nella lotta contro il traffico illegale di opere d’arte e riafferma il diritto degli Stati di tutelare il proprio patrimonio culturale.
Già nel dicembre del 2020, Radio Caffè Criminale aveva sollevato il caso della statua greca dell’Atleta di Lisippo, illegalmente detenuta dal Jean Paul Getty Museum di Los Angeles. Con la sua caratteristica tenacia e il suo impegno nella divulgazione di fatti spesso nascosti, la trasmissione aveva acceso i riflettori su questa vicenda, chiedendo con forza la restituzione dell’opera all’Italia.
La storia dell’Atleta di Lisippo è, infatti, emblematica di un furto d’arte avvenuto ai danni del nostro patrimonio culturale. Ritrovata nelle acque dell’Adriatico nel 1964, la statua venne poi trasferita negli Stati Uniti in maniera rocambolesca, sottraendola per sempre alla sua terra d’origine.
Grazie all’incessante opera di informazione e sensibilizzazione di Radio Caffè Criminale, la vicenda ha avuto la giusta eco mediatica, contribuendo a mobilitare l’opinione pubblica e le autorità italiane. La battaglia legale per il ritorno dell’Atleta in Italia è stata lunga e ardua, ma alla fine la tenacia e la determinazione hanno avuto il sopravvento.
La recente sentenza della Corte europea dei diritti umani che ha ordinato al Getty Museum la restituzione della statua rappresenta una vittoria di civiltà e di giustizia. Un monito per tutti coloro che tentano di lucrare sul furto di opere d’arte e un segnale di speranza per la tutela del nostro immenso patrimonio culturale.
In questa vittoria, Radio Caffè Criminale e del suo archeologo Luca Paolicci, grande esperto in opere di questo genere, può vantare un ruolo di primo piano. La sua voce, libera e coraggiosa, ha saputo dare voce a chi non ne aveva e ha contribuito a fare luce su una vicenda che altrimenti sarebbe rimasta sepolta tra le pieghe della burocrazia e dell’avidità.
Ancora una volta, Radio Caffè Criminale dimostra di essere non solo un programma radiofonico, ma un vero e proprio baluardo della legalità e della difesa del nostro patrimonio culturale. Un esempio da seguire per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro Paese.