Romeo e Giulietta: al balcone? No, in tribunale per soldi!

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Tutti i salmi finiscono in Gloria! Si diceva quando l’uomo pareva credere in qualcosa! Oggi dal calcio, al tennis, dagli influenzer a Sanremo (dove un povero vero poeta che invece credeva nelle canzoni si tolse la vita!) fino alla più dichiarata borsa “valori” l’uomo ha gettato la maschera per mostrare ad una Natura da lui distrutta, che vive solo alla ricerca di denaro! Quello che veramente al di là del politicaly correct (finta ideologi di questo ofggi immanente e vuoto!) del falso: “Siamo tutti uguali! Di qualunque sesso, religione, “razza” o meglio: latitudine perché oggi un termine ti etichetta e ti distrugge! Mentre chi fa politica lo fa sul niente, credo, pircing, tatuaggio musica o sostanze assunte…si corre verso i soldi che fanno la vera differenza!!

E questo è politicamente ed universalmente corretto!

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Così gli “eterei” Romeo Giulietta, l’eterno mito dell’Amore, desunto da quello di Tisbe e Piramo, ripreso da Ovidio, ricorrono al tribunale, non contro i Capuleti e i Montecchi che già allora erano potenti cioè ricchi e si scontravano per la signoria di Verona! ma per soldi!

E sono Romeo e Giulietta, tra i più famosi e meglio riusciti di sempre. Quelli che Zeffirelli riprese a suo modo e con la su delicatezza fiorentina, e forse non “creati” da un inglese di Straford upokn Avon ma dalla fantasia siciliana di Florio Crollalancia alias Shakespeare, tornano a far causa a Paramount.

Stavolta per l’edizione in Blue-ray del film di Zeffirelli

Stiamo parlando naturalmente di Olivia Hussey e Leonard Whiting, gli attori, quelli sì autenticamente britannici (anche se Olivia è argentina con ascendenza spagnola e sposata con il figlio dell’italianissimo Dean Martin) che da adolescenti furono le star del Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, e che adesso hanno resuscitato una azione legale contro la Paramount per una celebre scena di nudo in camera da letto.

Ormai nonni e ultra-settantenni, i due attori, che dopo i fasti veronesi non hanno fatto granchè, avevano denunciato nel gennaio 2023 il colosso dell’entertainment, ma la causa era stata archiviata lo scorso Maggio: nulla nel Romeo e Giulietta – aveva stabilito il giudice – arrivava al livello della pornografia infantile.

Stavolta e’ coinvolta nell’azione legale la societa’ di home-video d’autore Criterion Collection che un anno fa aveva distribuito il film in versione Blue-ray. Olivia e Leonard, che avevano rispettivamente 15 e 16 anni al tempo delle riprese, sostengono che la scena in cui a sorpresa 55 anni fa Zeffirelli chiese loro di spogliarsi, costitui’ un “evento traumatico”.

Nella causa originaria i due attori avevano chiesto danni per mezzo miliardo di dollari.

Tanto per riprendersi dal trauma, che non sembra aver inciso sulla capacità di difendere i propri interessi!

Zeffirelli grandissimo illusionista di sogni sulla scena! Come solo sanno fare certi Fiorentini, e’ morto nel 2019. Il suo Romeo e Giulietta fu un enorme successo di pubblico, candidato a quattro Oscar tra cui miglior regista e miglior film, e vincitore di due statuette per la cinematografia di Pasqualino De Santis e i costumi di Danilo Donati. La Hussey ha oggi 72 anni, Whiting uno di piu’.

Affermano che il regista aveva assicurato che non avrebbero dovuto spogliarsi, ma indossare vestiti color carne nella scena in questione. Solo all’ultimo il regista affermo’ che il film “sarebbe fallito” se i due protagonisti non fossero stati nudi a letto.

“Niente nell’accordo originario consentiva a Paramount di ricreare il loro lavoro in altro mezzo che non fosse il 35 mm”, si legge nella nuova causa il cui testo è stato ottenuto da Entertainment Weekly, mentre l’edizione digitale Criterion usa: “fotogrammi digitalmente migliorati” e “in altissima definizione” della scena in cui si vedono senza veli sia i seni di Olivia che il fondoschiena di Leonard: “Parti intime che erano di fatto oscurate dalla bassa risoluzione del film originale”.

La coppia, la cui carriera non e’ mai veramente decollata dopo il Romeo e Giulietta per cui vinsero ciascuno un Golden Globe, ha detto a Entertainment Weekly di aver lanciato: “un ramoscello d’olivo” a Paramount nella speranza di chiudere il caso senza dover arrivare in tribunale. Avendo visto respinta la loro offerta, i due si sono dunque rivolti nuovamente al giudice: “I fatti sono chiarissimi”, sostengono: “Crediamo che oltre mezzo secolo di prigionia mentale per questo evento traumatico sia stato abbastanza”.

Daniele Vanni

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