Strage di Altavilla Milicia: arrestata la figlia superstite!
Era parso subito strano che in una strage con uno sfondo di esaltazione religiosa, di psicosi mistica, di satanismo, fosse stata risparmiata la figlia maggiore che secondo le prime ricostruzioni si era salvata, nascondendosi sotto un letto. Invece è emerso che assieme ai due “santoni” che si erano piazzati nella casa della strage, celebrando da settimane i loro farneticanti riti per “purificare” il luogo e le persone infestate dal demonio, in così tanto tempo: o la figlia avrebbe dovuto scappare oppure essere in qualche modo coinvolta. E così è stato. La figlia di Alessandro Salamone e sorella di Kevin ed Emanuel, ma anche figlia di Giovanni Barreca, il muratore che vedeva il diavolo dappertutto e per questo ha fatto scempio di tutta la famiglia, la figlia 17enne, dipinta dagli inquirenti come dotata di intelligenza non comune, ha ammesso lei stessa con ampia confessione e descrizione di aver partecipato alle torture dei suoi congiunti poi massacrati.
Dinnanzi alla pm, la ragazza: “ha iniziato a rendere un racconto spontaneo, rivelando il suo pieno coinvolgimento nei gravissimi fatti che hanno coinvolto la sua famiglia”. La minore è stata poi subito interrogata alla presenza del difensore.
Una svolta decisa, importante, nelle indagini sulla strage di Altavilla Milicia, nel palermitano, in cui sono stati torturati e uccisi Alessandra Salamone e i figli Kevin ed Emanuel. Che coinvolge a pieno titolo (forse e speriamo! non nell’eliminazione della madre e dei due figli più piccoli) dell’unica superstite nella prole di Barreca, ma anche dei due predicatori palermitani, trasferitisi nella casa di Barreca.
Comunque e purtroppo è certo: “La superstite, la figlia 17enne primogenita di Giovanni Barreca, autore del triplice omicidio, ha partecipato alle torture dei riti di purificazione”. A rivelarlo, durante la conferenza stampa, convocata per illustrare i dettagli della strage, il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. La figlia del muratore è stata fermata il 14 Febbraio scorso per omicidio dalla Procura dei minori. Il fermo è stato convalidato dal gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Secondo quanto si legge nella nota della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Palermo, la 17enne – indagata per omicidio pluriaggravato in concorso nei confronti della madre e dei fratelli e di occultamento del cadavere della propria madre – è comparsa lo scorso 14 Febbraio, dinnanzi alla procuratrice Claudia Caramanna, per chiarire il suo ruolo nel triplice omicidio della madre e dei due fratelli di 16 e 5 anni. Dinnanzi alla pm, la ragazza: “ha iniziato a rendere un racconto spontaneo, rivelando il suo pieno coinvolgimento nei gravissimi fatti che hanno visto coinvolta la sua famiglia”, avvenuti ad Altavilla Milicia, nel Palermitano.
“Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”, ha detto ancora il procuratore Cartosio.
Poi ha aggiunto: “E’ una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c’è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità. Che ha pesato molto sui figli”.
Per l’uccisione della moglie e di due figli, è in carcere, oltre al muratore padre e marito delle vittime, anche la coppia di Palermo, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Sul fronte dell’inchiesta, durante la conferenza stampa, è arrivata anche la conferma che i due coniugi palermitani: “erano presenti nella casa di Altavilla al momento dell’omicidio”.
“Non abbiamo ancora i risultati dell’autopsia e quindi non sappiamo ancora come sono morti Antonella Salamone e i figli Kevin e Emanuel – ha detto ancora il procuratore di Cartosio – Possiamo però dire che la morte è stata causata da comportamenti messi in atto da Giovanni Barreca e dai due coniugi palermitani che per giorni hanno operato all’interno di quella casa”.
Nel corso della conferenza stampa tenuta dalla Procura di Termini Imerese sono emersi altri raccapriccianti particolari sui giorni precedenti alla strage di Altavilla Milicia.
“Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico”, ha detto il Procuratore Ambrogio Cartosio. Le vittime- la moglie e i due figli di Giovanni Barreca – e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi.
Non è escluso che, oltre alla coppia complice, potrebbero esserci altri soggetti, ha sottolineato ancora Cartosio. “Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per accertarlo”.
Un servizio televisivo aveva chiamato in causa un mago di altra regione, ma sempre del Sud che forse era conoscente della coppia palermitana, ma per ora non si sa si tratta solo di rapporti “esoterici” o ci sia qualcosa di più, cioè dal punto di vista penale.
“Giovanni Barreca e i due conviventi Sabrina Fina e Massimo Carandente si erano conosciuti sui social network” ha reso noto, durante la conferenza stampa, il pm di Termini Imerese Manfredi Lanza che coordina l’indagine a carico dei tre accusati di aver massacrato la moglie e due figli di Barreca durante un esorcismo.
“La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia”, ha aggiunto. “I due conviventi sono stati fermati a Palermo la mattina dell’11 Febbraio all’interno della loro abitazione dove sono arrivati il 10 Febbraio” , ha spiegato il comandante della Compagnia dei carabinieri di Bagheria Francesco Battaglia. Secondo quanto emerso in conferenza stampa, Barreca ha chiamato i militari all’una di notte di domenica confessando gli omicidi.