Boom di omicidi nel 2023 in Toscana, Livorno come crocevia
È stato un anno-boom per gli omicidi volontari in Toscana, il 2023 che chiude con 64 uccisioni compiute volontariamente, rispetto alle 51 dell’anno precedente, per un incremento percentuale del +25,49%.
Il dato arriva dalla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario svoltasi a Firenze, nella relazione del procuratore generale Ettore Squillace Greco.
Se parallelamente calano le inchieste aperte per tentato omicidio (da 67 a 48, il -28,36%), aumentano invece anche altri tipi di reati, in particolare i delitti contro le donne. Il 2023 ne ha contati 7 fra cui due matricidi, contro i 4 dell’anno precedente.
E cresce il numero di delitti contro la libertà sessuale (+7,31%), aumentano i casi di maltrattamento (+3,05%) e lievemente gli atti persecutori (+0,89).
Al capitolo reati contro il patrimonio (in generale +6,02%) ecco un balzo avanti consistente delle rapine (+30%), mentre in generale i furti sono aumentati del +11,14%. Non per il contributo dei furti in abitazione, che invece sono risultati quasi dimezzati (-44,86%) passando da 1.400 del precedente periodo a 772.
Giù le estorsioni (-4,08%), lieve crescita per il riciclaggio (+2,33%).
Ma non è questo il punto più dolente.
Il procuratore generale ha infatti lanciato un: «Allarme criminalità organizzata, il crocevia è il porto di Livorno»
Carenza di organico e allarme criminalità organizzata: questi i temi principali emersi nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Firenze, Sabato 27 Gennaio. È il presidente della corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini, a sottolineare l’emergenza degli organici ridotti all’osso. «Mancano i magistrati e anche quando vengono banditi i concorsi ci sono tempi lunghissimi, fino tre anni, per arrivare alla fine del percorso. Nel 2024 questo non è tollerabile. Ma l’organico dei magistrati non è l’unico problema, perché il magistrato non lavora da solo. Il vero disastro è nella carenza di personale amministrativo, i cancellieri e gli assistenti giudiziari. Abbiamo scritto una lettera collettiva al ministro firmata dai 26 presidenti delle Corti d’Appello ma non abbiamo mai ricevuto risposta».
A seguire l’intervento del procuratore generale Ettore Squillace Grecoche ha invece rimarcato l’allarme relativo alla progressiva espansione della criminalità organizzata in Toscana. «Anche le indagini dell’ultimo periodo confermano la presenza in questa Regione delle nostre mafie storiche, che, come in altre regioni del centro-nord costituiscono, a seconda delle esigenze, anche nuove aggregazioni miste (camorristi, ndranghetisti, criminali autoctoni, criminali stranieri). Occorre saper tempestivamente cogliere nelle indagini sui reati comuni e in particolare quelli in materia economica, i segnali di presenza delle nostre mafie storiche e della criminalità organizzata in genere».
Ancora una volta crocevia del traffico di droga si conferma il porto di Livorno: «Gli ingenti sequestri effettuati anche nel corso di questo ultimo anno, rappresentano una significativa conferma dell’importanza dello scalo livornese per il traffico internazionale di droga. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane, nei soli primi nove mesi del 2023, ha sequestrato nel porto di Livorno circa mezza tonnellata di cocaina. Traffici nei quali la ‘ndrangheta ha tuttora un ruolo di primo piano, anche se ormai i vertici della mafia calabrese non rischiano trent’anni di carcere per traffico di droga, ma privilegiano i circuiti economici legali e la finanza senza confini».
«Un settore da seguire con attenzione – ha proseguito il procuratore generale – è quello delle misure di prevenzione patrimoniali» dove «negli ultimi anni, si è registrato in Toscana un salto di qualità. Rispetto al passato, vengono analizzate situazioni di pericolosità più complesse e insidiose e formulate segnalazioni da parte della polizia giudiziaria, ben più articolate». «Il settore della prevenzione patrimoniale è uno degli strumenti più efficaci per aggredire i patrimoni di origine illecita».
Daniele Vanni