Solinas presidente Regione Sardegna indagato per corruzione,

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Fine del braccio di ferro all’interno del Centrodestra su chi dovrà correre per questa sponda alle imminenti o comunque vicine elezioni amministrative. Infatti, la corsa dell’attuale Presidente Solinas finisce qui. È infatti indagato per corruzione con altri sei e per lui è stato disposto il sequestro dei beni.

Si tratta delle inchieste della Procura di Cagliari sulla compravendita di una proprietà del governatore e la nomina di Roberto Raimondi

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In queste indagini, il governatore della Sardegna, Christian Solinas, è indagato per corruzione.

Christian Solinas (nato a Cagliari il 2 dicembre 1976) è dal 20 Marzo 2019 presidente della Regione Sardegna e dal 25 Ottobre 2015 segretario del Partito Sardo d’Azione.

È stato anche senatore della Repubblica dal 2018 al 2019 per il Partito Sardo d’Azione/Lega per Salvini Premier ed era sostenuto tenacemente dalla Lega e da Salvini per una eventuale riconferma.

Il 18 Dicembre 2020, la Procura di Cagliari aveva emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di Solinas – in concorso con altri soggetti – per i reati di abuso d’ufficio e di concussione, concludendo la fase investigativa iniziata nell’ottobre 2019.

L’inchiesta riguardava le nomine del direttore generale della presidenza della Regione, Silvia Curto e del direttore generale della Protezione civile regionale Antonio Pasquale Belloi, avvenute pochi mesi dopo l’insediamento della giunta di centrodestra nel Giugno 2019.

Secondo L’Unione Sarda, al centro delle indagini, vi erano anche le procedure di nomina (i due dirigenti non avrebbero avuto i requisiti necessari) e le presunte pressioni dell’assessore agli Affari generali Valeria Satta e della capo di gabinetto su chi materialmente doveva apporre la firma sul via libera agli incarichi e invece aveva sollevato riserve sull’assenza dei titoli (per poi lasciare la Regione e andare a Roma).

Il 3 Ottobre 2022 Solinas era stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.

Il 21 Febbraio 2023, si apprende di una nuova indagine della Procura di Cagliari a carico di Solinas e di altri tre indagati, con l’accusa di corruzione e riciclaggio e il sequestro di telefoni e di computer. Le vicende in esame riguardano la casa comprata da Solinas in via dei Tritoni, a due passi dal Poetto di Cagliari e presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’ENPI. Secondo l’ipotesi del pubblico ministero Pilia e dei finanzieri, Solinas avrebbe nominato Raimondi alla direzione dell’ENPI in cambio di docenze universitarie a Roma e Tirana e in cambio di una laurea honoris causa nell’Ateneo albanese. Il computer del Presidente della Regione non è stato sequestrato in quanto egli stesso ne avrebbe dichiarato il furto proprio il giorno prima dell’ordine di sequestro.

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Ci sono stati evidentemente degli sviluppi nelle inchieste della Procura di Cagliari sulla compravendita di una proprietà del presidente della regione e sulla nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo.

La Guardia di finanza sta eseguendo un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350 mila euro nei confronti del presidente Solinas e di altri sei indagati per corruzione. Il provvedimento, chiesto dal pm Giangiacomo Pilia, è stato firmato dal gip Luca Melis.

Nel primo filone, con il governatore, sono indagati l’imprenditore Roberto Zedda e il consigliere regionale Nanni Lancioni (Psd’Az). L’indagine riguarda, secondo quanto si apprende, la compravendita da parte di Zedda di una proprietà di Solinas a Capoterra e poi il successivo acquisto di una casa da parte del presidente della Regione vicino al Poetto di Cagliari. Per gli inquirenti, Zedda avrebbe ottenuto in cambio una fornitura di termoscanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware nell’ambito del project financing di Nuoro. Il secondo filone riguarda presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi e, secondo l’ipotesi della Procura, legata alla promessa di una laurea ad honorem di un’università albanese. Sono sotto accusa anche il consulente di Solinas, Christian Stevelli, il rettore dell’università di Tirana Arben Gjata e il direttore generale della E-Campus Algonso Lovito.

Daniele Vanni

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