Cubiste all’ordine degli avvocati
La festa che doveva essere un evento di beneficenza per i colleghi in difficoltà economiche si è trasformata in party osè. Così è parsa per qualcuno la scelta poco felice si invitare delle ragazze in abbiti succinti.
Il presidente dell’ordine degli avvocati di Roma da perte sua, prova a gettare acqua sul fuoco dicendo che nulla poteva essere giudicato disdicevole.
L’evento gratuito di beneficenza per aiutare i colleghi in difficoltà trasformato in un party con musica e attrici che ha innescato un’onda polemica. L’evento della Fondazione dell’Ordine degli avvocati di Roma andato in scena all’Opus Club, al Flaminio pochi giorni fa, non sarebbe piaciuto a tutti, almeno quando la serata si è animata con diverse danzatrici con abiti ridottissimi.
Finita la festa qualche partecipante si è dissociato dalla scelta di voler utilizzare cubiste per animare la serata. Qualcuno ha anche voluto scrivere una lettera al consiglio dell’ordine, come l’avvocato Ivano Cimatti: “L’organizzazione ha previsto la presenza, sul palco, di donne in stile ‘cubiste anni Ottanta. L’ho trovato sbagliato o quanto meno decisamente inopportuno in questo momento storico caratterizzato dall’esplodere di fenomeni che possiamo definire di patriarcato, sessismo e/o simili.”
La protesta, complice la lettera, ha colpito anche la politica. Sul caso è intervenuto Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Giustizia della Camera: “L’episodio sta creando comprensibile imbarazzo e indignazione nell’ambito del mondo forense della capitale e non solo: noi siamo impegnati in Parlamento sul fronte del contrasto alla cultura sessista, all’uso della donna-oggetto, che genera comportamenti discriminatori e spesso, purtroppo, brutale violenza contro le donne. Chiediamo pertanto che il consiglio dell’ordine degli Avvocati di Roma prenda espressamente e risolutamente le distanze da questo episodio”
