Le scorte della NATO per armare Kiev si stanno esaurendo?

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Nelle settimane successive all’invasione russa dell’Ucraina, l’immagine di “Saint Javelin” ha iniziato a fare il giro su Internet. Raffigura una santa cristiana ortodossa, dal volto severo, vestita di blu e giallo, colori dell’Ucraina, con un lanciamissili anticarro FGM-148 Javelin, cullato in grembo come un bimbo.

L’immagine, è stata ideata da un marketer canadese. Che evidenzia in maniera chiara la dipendenza dell’Ucraina dall’Occidente per l’afflusso di armi, e munizioni. La Russia, da parte sua, seppur a rilento, continua l’inesorabile avanzata verso ovest seminando distruzione e morte.

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Dove intende fermarsi?

Nel frattempo l’esercito ucraino sta ferocemente difendendo ogni angolo di strada, incrocio, campo, lanciando una propria offensiva per rivendicare la città occupata di Kherson. La loro capacità di continuare a combattere si basa principalmente sulla costante fornitura di armi, munizioni occidentali.

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Eppure ha cominciato a emergere un problema che minaccia quella fornitura. La maggior parte delle armi inviate dall’occidente all’Ucraina provengono tutte da scorte o da depositi di lungo termine. Materiale per la maggior parte dei casi obsoleto per gli standard NATO. Dopo sei mesi di guerra a pieno regime gli aiuti militari americani si stanno esaurendo con conseguenze incalcolabili per il conflitto in corso.

Queste notizie sono giunte a un giornale britannico attraverso un funzionario della difesa degli Stati Uniti che ha voluto mantenere l’anonimato mentre il governo Biden da parte sua ha affermato che la produzione di FGM-148 Javelin, sarà potenziata per rifornire le risorse statunitensi, ed alcune di queste armi saranno inoltrate anche all’Ucraina.

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