Gianfranco Cherubini è innocente
“Non ho ucciso mia moglie“
Nuoro: Maria Pina Sedda venne brutalmente assassinata nel suo garage il 23 luglio 2002 con un corpo contundente che le procurò la morte per sfondamento del cranio.
Venne accusato del delitto il marito, Gianfranco Cherubini. Il processo a suo carico, basato su una serie di dichiarazioni testimoniali contraddittorie, si concluse con condanna all’ergastolo dell’uomo.
Gianfranco Cherubini, dal carcere ha sempre urlato a gran voce la sua innocenza dichiarandosi assolutamente estraneo ai fatti. Per questa ragione nel settembre 2019 ha dato ampio mandato ai Dott.ri Eugenio D’Orio e Davide Cannella, Procuratori speciali e all’Avv. Luigi Alfano del foro di Nocera Inferiore, di svolgere indagini ed investigazioni atte ad individuare nuove fonti di prova che potessero ribaltare il processo e richiederne la revisione.
Le lunghe e delicatissime indagini dei tre professionisti, si sono concluse con la scoperta di nuovi elementi probatori. Elementi mai emersi prima nel corso dei processi e mai valutati come avrebbero meritato.
Il Dott. Eugenio D’Orio, biologo forense, nel corso delle sue investigazioni scientifiche, ha evidenziato il ruolo di tre tracce ematiche trovate dagli inquirenti all’epoca dei fatti, nelle scale interne della palazzina dove avvenne il delitto che non coincidono con il DNA di nessuno dei personaggi coinvolti nella vicenda. Le tracce di sangue sono state campionate, catalogate in tracce di “sangue umano”, che dimostrano appartenere ad un’omo mai entrato a far parte delle indagini della Polizia Giudiziaria.Un profilo genetico che, potrebbe portare all’identificazione del vero assassino della povera Signora Pina Sedda .
Un uomo che, secondo il Team difensivo, non dovrebbe essere difficile individuare tra i componenti di una schiera ristretta di sospettati mai veramente attenzionata dagli inquirenti.
I Procuratori Speciali, Sigg. Dott. Eugenio Dorio; Dr. Davide Cannella e l’Avv. Luigi alfano sono assolutamente fiduciosi sulla riapertura del processo. Gli elementi portati per la revisione del processo Cherubini sono ritenuti “molto forti” e potrebbero portare anche la Procura della Repubblica di Nuoro ad individuare il vero colpevole di questo efferato delitto..
Il Team difensivo è ancora in attesa della decisione della Corte sulla riapertura del processo.
Non risulta fondata la notizia apparsa su un quotidiano qualche tempo fa che riferiva erroneamente del rigetto da parte della Corte del ricorso di revisione processuale presentato a favore di Gianfranco Cherubini.