L’umanità di fronte alla sfida sopravvivenza per cibo!
di Daniele Vanni
Al di là del problema inquinamento, al di là del riscaldamento globale, per sopravvivere, nel prossimo cinquantennio dovrà produrre tanto cibo, quanto se n’è consumato dall’ultima glaciazione ad oggi!
Naturalmente non sarà possibile e gli esperti ci dicono, intanto, di abolire la carne o il Mondo resterà senza cibo nel giro di tre decenni!
«Il limite del numero di persone che la Terra può nutrire è fissato a 10 miliardi al massimo assoluto. I vincoli della biosfera sono fissi, non c’è margine di manovra», ha dichiarato ila sociobiologa Edward Wilson.
Gli esperti dicono di aver studiato i tempi della Terra confrontando l’attuale tasso di consumo “eccessivo” di cibo con la crescita della popolazione e delle nascite di anno in anno. La dottoressa Wilson precisa: «È improbabile che tutti siano d’accordo a smettere di mangiare carne, quindi il limite effettivo è più basso. E ogni nazione è diversa, ma c’è comunque un eccesso di cibo che viene mangiato e sprecato ogni giorno. Per esempio, se tutti condividessero la dieta dell’americano medio, il mondo potrebbe nutrire solo 2,5 miliardi di persone». Per l’esperto: «il mondo potrebbe nutrire una popolazione molto più grande se non mangiassimo carne, perché la produzione di carne richiede più energia di qualsiasi altro cibo. Per esempio, ci vuole 75 volte più energia per produrre carne che mais».
Mancano esattamente 27 anni e 251 giorni (a partire da Domenica 24 Aprile) e il mondo rimarrà senza più cibo. Gli scienziati lanciano l’allarme: per soddisfare l’attuale fabbisogno sarebbe necessario avere due pianeti Terra: «Anche se tutti sul pianeta accettassero di diventare vegetariani, i terreni agricoli del mondo non potrebbero sostenere il bisogno. La popolazione mondiale sarà troppo grande per nutrirsi da sola». Anche perché il numero della popolazione mondiale è destinato a aumentare. «Ci saranno quasi 10 miliardi di persone sul pianeta e la domanda di cibo sarà aumentata del 70% rispetto a quella necessaria nel 2017».
Le statistiche mostrano che abbiamo bisogno di produrre più cibo nei prossimi 40 anni di quanto sia stato prodotto negli ultimi 8.000 anni.
E in Africa 20 milioni rischiano la fame nel 2022.
Venti milioni di persone sono a rischio di morire di fame quest’anno, poiché le ritardate piogge peggiorano la terribile siccità in Kenya, Somalia ed Etiopia. A mettere in guardia è l’Onu. L’estrema siccità durata mesi ha lasciato il Corno d’Africa sull’orlo di una catastrofe umanitaria, distruggendo raccolti e bestiame e costringendo un gran numero di persone a lasciare le proprie case in cerca di cibo e acqua. Poiché le piogge tanto attese non si materializzano da quasi un mese nell’attuale stagione delle piogge, «il numero di persone affamate a causa della siccità potrebbe aumentare dagli attuali 14 milioni a 20 milioni fino al 2022», ha annunciato il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp).