Tentato omicidio per un debito di 70 Euro
di Daniele Vanni
Otto anni a un 43enne di Marotta
Otto anni di carcere sono stati comminati a Nicola Di Lorenzo Freschi, il pregiudicato 43enne di Marotta, accusato del tentato omicidio di un buttafuori, di 47 anni.
Ad Agosto dello scorso anno, i due si erano incontrati e poi scontrati, per un presunto debito addirittura di 70 euro! Di Lorenzo lo aveva ferito con un coltello e un paio di forbici, provocandogli una grave lesione a un rene.
La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio dal Tribunale collegiale. Il pm Maria Letizia Fucci aveva chiesto 15 anni di pena, per tentato omicidio, ma anche per tentata estorsione. I giudici però lo hanno assolto da questo secondo capo di imputazione.
La vittima, costituita parte civile con l’avvocato Cosimo Leone, ha ottenuto una provvisionale di 15mila euro. Aveva chiesto 64mila euro di risarcimento danni, ma per ottenere il resto o almeno una parte di questo, dovrà rivolgersi ad un giudice civile. Una stortura del nostro codice che andrebbe corretta per evitare ulteriori aggravi della giustizia civile, notoriamente non celere!
Ieri l’imputato ha ribadito la sua versione, cioè che si era trattato di legittima difesa contro il buttafuori che, ammaestrato dalla sua professione, a suo dire, voleva picchiarlo. Un’intenzione che avrebbe anche annunciato verbalmente.
Tutto sarebbe nato per via di un ridicolo debito da 70 euro!
L’imputato doveva rispettare alcune limitazioni a causa di precedenti penali, tra cui il divieto di ricevere persone in casa. Divieto violato quel giorno, quando in casa sua arriva il buttafuori. La lite scoppia quasi subito, nel giardino del Di Lorenzo, in via Trentino 20, a Marotta: siamo poco distante da Fano, nelle Marche.
Urla, spintoni e poi botte di santa ragione. Anche se ragione non sembra essercene! Poi spuntano quelle lame che possono uccidere, tra le mani del 43enne. Un vicino dà l’allarme ai carabinieri. I militari trovano l’uomo in casa, insanguinato e ubriaco. Sul pavimento, ci sono un coltello, un paio di forbici e tanto sangue. Con l’uomo c’è anche l’ex compagna, accorsa dopo una telefonata d’aiuto. Il buttafuori invece si è allontanato, ma torna poco dopo nella casa, per raccontare ai carabinieri l’aggressione, mostrando anche le ferite.
La vittima viene subito trasportata all’ospedale di Fano e poi al San Salvatore di Pesaro. Scatta la denuncia. Poi il processo finito ieri con la condanna. Ma il difensore dell’imputato, l’avvocato Nicola De Curtis del foro di Rimini, è pronto a fare appello.