Il caso Nada Cella riaperto dopo 25 anni.Ma non c’è sangue sul motorino.
di Daniele Vanni
Le ultime notizie sul caso di Nada Cella: da fonti investigative si apprende che non vi è alcuna traccia ematica sul motorino sequestrato all’indagata Annalucia Cecere lo scorso novembre, anche se il genetista chiede più tempo per le analisi
Uno slittamento di un mese per i risultati dei test del Dna: sono le ultime notizie nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Nada Cella, la segretaria uccisa nel maggio del 1996, a Chiavari, nello studio in cui lavorava, quello del commercialista Marco Soracco.
A chiedere la proroga è il genetista Emiliano Giardina, incaricato dal procura di Genova di verificare l’eventuale presenza del DNA di Annalucia Cecere – l’ex maestra indagata per omicidio volontario – sulla scena del crimine, dopo che sono state repertate diverse tracce organiche. I risultati dei test avrebbero dovuto arrivare già a fine febbraio, ma dopo una prima proroga, ora il genetista ne ha chiesto una seconda fino alla fine di aprile.
Nel frattempo da fonti investigative si viene a sapere che non vi sarebbe alcuna traccia ematica sul motorino sequestrato all’indagata nel novembre scorso, quindi dopo un quarto di secolo, che anche ammettendo i grandi passi in avanti fatti dalle investigazioni, pare un lasso di tempo troppo lungo. Anche senza l’intervento di qualcuno che potrebbe aver lavato decine e decine di volte, senza contare le intemperie e gli agenti atmosferici…E prendendo invece in esame il fatto che, qualora davvero fosse stato usato per un omicidio e si fosse imbrattato di sangue, un omicida appena, appena accorto in 25 anni se ne sarebbe disfatto! Almeno di non conservarlo come…trofeo!?
Il test sul motorino è stato comunque eseguito dalla polizia scientifica di Roma, prima con il luminol e poi tramite esami di laboratorio.
L’esito, c’era da attenderselo in ogni modo, sarebbe appunto negativo.
Annalucia Cecere conservava il motorino nel garage della sua attuale abitazione, in Piemonte, dove si era trasferita dopo il delitto di Chiavari: il sequestro era stato disposto dopo che erano state riesaminate alcune testimonianze dell’epoca del caso di Nada Cella.
Tra queste, quella di una donna che aveva raccontato ai carabinieri di aver visto la Cecere prorprio la mattina della morte di Nada, allontanarsi col suo motorino da via Marsala, dove si trovava lo studio del commercialista. Secondo l’accusa, Annalucia Cecere avrebbe ucciso la segretaria per gelosia nei confronti di Soracco, il tittolare dello studio e per prendere per sè posto di lavoro. Il commercialista insieme alla madre sono intanto indagati per false dichiarazioni al pm: avrebbero mentito su aspetti di cui erano a conoscenza.
Sempre sul caso Nada Cella, si cerca nuovo testimone che affermò di aver visto fuggire un motorino nero, guidato da una persona con una giacca senape. E per scovare nuove fonti, la polizia nei mesi scorsi ha diffuso alcune telefonate risalenti a 26 anni fa. Dall’esame sul motorino gli investigatori si aspettavano molto: trovare tracce di sangue sarebbe stata una prova importante per una svolta nel cold case, per il quale in accordo con il pm che indagò 26 anni fa, ci sono indubbiamente stati: “Aspetti sottovalutati”.