“La morte non è uguale per tutti”

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La poesia del Principe

«Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza

per i defunti andare al Cimitero»

(Totò, ‘A livella, 1964, poesia in italiano e napoletano, pg.9)

Così inizia la poesia, lo scritto più noto, (forse dopo la lettera dettata a Peppino!) del grandissimo Principe:

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“La casta è casta e va, si, rispettata,”

(Totò, ‘A livella, ibidem, pg. 12)

Totò filantropo, verso gli uomini e gli animali 

Dice più avanti ne ‘A livella (e lui Principe era per davvero, discendente da quei Bizantini che governarono anche in Piemonte con il nome di Paleologhi) attore insuperabile, perchè maschera molto più che Eduardo (lui impegnato politicamente e in quell’aula che i Grillini aprirono come una scatola di…Sardine!) l’altro, il grande Totò, disilluso, ma non fatalista! Autore di canzoni eterne come Malafemmina, ma soprattutto: filantropo, verso gli uomini e gli animali.

Altro che impegno politico, questo è da meditare.

 

La compagna di Totò

Fu sposato con una donna splendida,Franca Faldini, e la sua famiglia, per gran parte, abitò ed abita tuttora a Lucca. Agli splendori di Hollywood scelse la compagnia di un genio impareggiabile come Totò. Fu comunque ingaggiata da Alberto Sordi nel suo ultimo film.

 

“Perciò, stamme a ssenti…nun fa”o restivo,

suppuorteme vicino-che te ‘mporta?

Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:

nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”

(Totò, ‘A livella, ibidem, pg. 14)

 
 

La morte tutto appiana

Così termina questo piccolo capolavoro.

Totò, apparentemente semplice, ma ricco invece di una complessità infinita, sembrerebbe averci convinto che la morte tutto appiana.

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Totò non sarebbe Totò, se non fosse nato Napoli.

I dati a confronto


In Argentina, ci sono stati fino ad oggi 1.390.388 casi e 37.714 per decessi per Covid.
E’ nona nella tragica, spaventosa classifica dei casi di questa pandemia, tutta da riflettere scorrendo, come faccio da molti mesi, la COVID-19 Dashboard by the Center for Systems Science and Engineering (CSSE) at Johns Hopkins University (JHU), il vero report che le nostre tv quasi nascondono e che invece dovrebbero far vedere ogni giorno perchè spiega molto di più di interventi di virologi in politica, la vera realtà che stiamo vivendo noi generazioni apparentemente senza guerra.

Appena sopra, ottava, poco sotto stati con popolazioni di centinaia di milioni se non miliardi come l’India, c’è l’Italia con 1.480.874 casi, che è sorprendente sesta per decessi con 52.028 famiglie in pianto!

Due pesi e due misure

L’Argentina, che è decima per numero di morti, per la scomparsa di Maradona ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.

A Napoli, dove ci sono state scene di disperazione che non si videro per la morte di un grande davvero come Totò, in molti hanno dichiarato subito di intitolargli lo stadio, a quella persona di cui Gianni Minà scrisse: “…essere destinato a vivere nella tempesta!”.

C’è ancora qualcosa…da riflettere

Forse la morte ci livella, almeno orizzontalmente, ma nel mondo dei “vivi” c’è ancora qualcosa…da riflettere!
E gli specchi, prima di rimandarci la nostra immagine, che quasi mai ci piace, forse, dovrebbero attendere…uno pocu!

 

Dott. Daniele Vanni –  Giornalista professionista e Psicologo Clinico

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