Olindo e Rosa, Cassazione respinge l’analisi di altri reperti
Nessuna analisi supplementare dei reperti
E’ notizia recente che la prima sezione penale della Cassazione ha negato l’analisi di alcuni reperti riguardanti la strage di Erba. A presentare il ricorso, dopo il rigetto arrivato nei mesi scorsi dalla Corte d’Assise di Como, erano stati gli avvocati Fabio Schembri, Luisa Bordeaux e Nico D’Ascola, difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati in via definitiva per la strage.
Un altro capitolo della Strage di Erba
Era il Luglio del 2019, quando L’agenzia investigativa Falco di Lucca, ricevendo mandato da Azouz Marzouk, padre del piccolo Youssef e marito di Raffaella Castagna, si recò presso il Tribunale di Como, per ritirare i documenti ufficiali relativi alla Strage di Erba.
Fu un primo passo per cercare di fare luce su i reperti, ma soprattutto su i fatti che si svolsero nell’appartamento della piccola cittadina lombarda.
La richiesta degli avvocati
Ciò che gli avvocati hanno richiesto riguarda gli accertamenti supplementari su reperti trovati sul luogo dell’eccidio che non erano stati distrutti e tracce biologiche. Inoltre hanno chiesto anche di accedere al server della procura di Como per poter disporre di tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali. Per gli avvocati si tratterebbe di un accertamento tecnico di rilievo: “Questa analisi era volta ad analizzare reperti mai analizzati, per noi si tratta di un accertamento tecnico di rilievo, andremo comunque avanti e presenteremo istanza di revisione a Brescia”.
Lo afferma all’Adnkronos l’avvocato Fabio Schembri, uno dei difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati in via definitiva per la strage di Erba, dopo il rigetto della Cassazione che ha detto no all’analisi di nuovi reperti.